Nele Heyse Autorentext
Autrice: Nele Heyse
Traduzione: Maria Giuliana
Tra gli argini di ciò che accade e le nostre percezioni scorre la poesia
Tutti e tutto hanno un'anima
e ciò che ha un'anima ha una voce
solo che non tutti e non tutto riescono a sentirla
Il ghiacciaio parla
È carne mia è sangue mio
Mi rubano
Mi asportano, me fresano
con seghe elettriche attrezzatura sterile per ulteriori usi
A Dubai, a Tokyo, nelle città dei super ricchi
pezzi di me devono galleggiare nei loro drink
vogliono che mi sciolga sulle loro lingue
gocce della mia pelle del mio cuore
della mia anima
Quelle lacrime senza sale
Piacere che pagano a caro prezzo
Ancora per ora con i soldi
Presto con la loro vita
Non sentite le urla del ghiaccio che si rompe
le mie pelli che si rompono anche senza le vostre attrezzature pesanti
come si fondono insieme e imbevibili
vi risalgono fino in gola
Il denaro vi ha resi sordi
Ciechi già da tempo la moneta
di cui siete schiavi
Ma presto non conterà più niente
Acqua sarà la moneta Acqua
Questo è ciò che profetizzo
Io che da migliaia di anni
di acqua sono e acqua tornerò
l'unica cosa che conta per la sopravvivenza
Ah ah ah
fossero le mie dolci lacrime come le lacrime degli uomini
imbevibili per il drink nei loro bicchieri di cristallo
allora avrei ancora una possibilità
l'umanità avrebbe ancora una possibilità
avrebbe avrebbe bello sarebbe
Loro segano e mi segano segano il loro albero della vita
dovreste sapere cosa significa questo o quel ramo
sapere che presto un’ultima volta anche per voi ci sarà
Per noi per tutto
Poi quando mi sarò esaurito dissolto
nel ciclo eterno
non sarò più un argine
Nella guerra per l'acqua che verrà
sicura come la mia dissoluzione anche senza catene a motore
Le catene allora le avrete voi
catene alle caviglie vi legheranno alla siccità
al luogo che brucia
Tutto e ogni cosa sarà già stata
senza una lacrima che non ha sale da parte mia
Allora quando mi sarò unito al mare
l’imbevibile
vi arriverò fino alla gola e vi farò morire di sete
Vista dall’alto
Per centinaia di migliaia di anni è stato un argine
è stato un garante è cresciuto
si è conservato vivo nel ghiaccio
ha mutato pelle ed è continuato a crescere
devoto alle lune tempestose
al sole suo pari
Un soffio solo del respiro della terra
preludio e accordo ma nel requiem
il cui ascolto ora
non possiamo più eludere
Speranza
Colei che portava la madre e il bambino nel suo cuore.
Colei che ha sentito le parole e ha capito
ha capito che il divertimento era ormai finito
che si tratta di "guardarsi negli occhi" per "sopravvivere",
per il bene di tutti i figli delle madri "ciò nonostante – avanti ancora"
Amore
In effetti arrivò una che voleva essere salvatrice e custode
la madre con l'istinto di tutte le madri
la madre che era ancora una fanciulla dell'età della terra
sole luna maree nei piccoli occhi
lo sguardo di chi sa di chi vede dei grandi profeti
Testarda con la sua forza che sfida la crescita che porta alla morte
posa la mano tenera e furiosa nella ferita
che è una ferita troppo grande
Quella che ci unisce tutti
nel suo dolore ci tormenta solo in modi diversi
C'è chi non sente niente
Nulla duole nulla preme solo il piacere a voler sempre di più
l'eccesso
il ballare sul vulcano
Ma lei
La veggente la madre la protettrice
la piccola anima con una forza grande
Antigone Giovanna la Giovanna d'Arco
del nuovo millennio
dell'ultimo forse per tutti
Le sue piccole mani
hanno aiutato a riempire i bidoni
per gli assetati
che verranno
riempito con le ultime lacrime dei nostri ghiacciai
dell’amore che
ci permette di ascoltare vedere sentire