Nele Heyse Schülertext
AUTRICE: NELE HEYSE
TRADUZIONE DI: MARIA GIULIANA
Il tavolo
A volte ho paura e non so di cosa, a volte sono arrabbiato e non so per cosa e a volte sono triste e non so perché. L'unica cosa chiara è che non posso farci niente. È così e basta e mi dà fastidio.
In preda alla rabbia do un calcio al nostro comò. "Ehi, testa di cazzo, sei pazzo o cosa? Una cosa così non mi è mai successa in un milione di anni!" crepita questo all’improvviso. La mia rabbia si sgonfia. Mi viene da ridere.
Se c'è qualcuno che è pazzo qui, è questo vecchio comò. Milioni di anni, stai ancora bene? Noi umani non esistevamo nemmeno allora. Non voglio più essere preso in giro e vado in cucina. Lì osservo da vicino il vecchio tavolo di quercia dei miei trisnonni. Ma senza che io lo tocchi, improvvisamente inizia a parlare anche lui.
"Non osare! È meglio che ti procuri uno sgabello. Di quelli che un tempo si usavano per i bambini qui. Ogni volta che uno di loro andava fuori di testa, poteva prenderlo a calci o maltrattare la tappezzeria. Aveva un aspetto piuttosto patetico. Un giorno dovette finire nella spazzatura. Peccato, altrimenti ora non avresti avuto bisogno di accarezzare l’idea di attaccarmi". "Come fai a saperlo?" chiedo. "Presto avrò duecento anni. Non credi che ne abbia viste abbastanza facce di bambini? Posso leggerle come voi leggete i libri. So quando hanno fame, se qualcosa gli piace o se si sentono infastiditi. Tanti si sono seduti qui a questa tavola. Quelli che appartenevano alla famiglia e quelli che erano ospiti e altri ancora che avevano bisogno di trovare un ristoro. La maggior parte delle volte erano questi i più felici perché avevano davvero tante ragioni per essere tristi. "Oh, la storia delle ragioni, questa mi interessava. "Puoi dirmi quali ragioni avevano quelli che hanno trovato ristoro da te?" "Certo che posso, dovrai sederti qui e ascoltarmi”.